POESIA
(dedicata al viale che non vorrei/che vorrei)
La poesia riesce a trasmettere concetti e stati d’animo in modo potente nella comunicazione di un messaggio . E la parola POESIA letta nell’orinatoio del viale stava lì, mentre fuori sfrecciavano le automobili e i rumori assordanti si confondevano con i giganteschi manifesti pubblicitari, solitaria, scritta quasi con aria di sfida, di denuncia, e non poteva, ad un attento osservatore, che attrarre, comunicare e far riflettere.
Gli orinatoi hanno fatto la Storia. Indubbiamente utili, a volte artistici, discretamente poetici ma ultimamente sordidi. Eppure coraggiosamente sfidano ogni giorno il proibito, sono atti privati in luoghi pubblici.
E nel viale li puoi incontrare, odorare, criticare mentre ti fermi e ti slacci i pantaloni per un impellente bisogno della tua vescica, tra mosche, puzze e sporcizia.
Ma il viale che vorrei non può fare a meno della Storia ma la storia è anche Bellezza.
E la Bellezza, nata secoli prima e vissuta per secoli vicino a noi, va preservata, curata ed amata anche se la troviamo in oscure rientranze, luoghi (non luoghi?) per la “minzione” di chi fa fatica ad approcciarsi ad un bar, o afflitto da incontinenza, o lontano da casa.
Poesia, Storia, Bellezza, Orinatoio.